sabato 31 ottobre 2015

Come su una nuvola


ti lasci  trasportare dal vento
cercando di domare le tue emozioni
vorresti dalla realtà ciò che sogni
e vivi specchiandoti dentro le canzoni

guardi al domani come se non ci fosse
e raggiri ogni sentimento
ma tu voli e non lo sai
devi solo scegliere solo cosa vuoi

guardi tutti da lassù
con quell'aria un po distaccata
perchè vuoi che la vita non ti sfiori
ma lei  è gia dentro  e non lo sai 
devi solo decidere cosa vuoi

ti senti in balia della tempesta
ma se guardi su puoi vedere il sole
devi solo smettere di non sentire 
ciò che ti cerca di dire il cuore
perché batte per qualcuno e  tu lo sai
devi solo accettare ciò che vuoi

ridi e piangi e ti trasformi 
al ritmo di un battito d'ali
gridi e prendi a pugni i sogni tuoi 
perché hai paura di cosa vuoi

ami sogno per fuggire  dalla realtà
perché l'uno lo controlli l'altra non si sa
ma tu sai che i sogni tuoi 
sono li se tu lo vuoi

si vaga a vuoto per non fermarsi mai
 per paura di riflettere sul dove vai
 ma se ti fermi tu lo sai 
 che io sono ciò che vuoi



L'incontro (parte 9°) : Maria

Maria era una dolce ragazza di 37 anni corpo sinuoso che manteneva con la sua passione per la corsa che praticava di prima mattina e  lunghe passeggiate all'aria aperta.  La sua rara bellezza non passava inosservata, così come la sua intelligenza che l'aveva portata a conquistarsi un posto da consulente in una importante società. Era una donna determinata pronta a lottare le  cose che riteneva importanti e nonostante la bellezza,  ebbe solo un paio di  storie andate male perché  voleva una persona speciale:  non le piaceva scendere a compromessi per riempire la sua solitudine,  con la quale comunque conviva benissimo anche se non aveva problemi ad uscire  e godersi un po di vita notturna con amici o colleghi.  
Un giorno qualunque alle 11.23 arrivò nella sua posta elettronica una mail, che le preannunciava sarebbe stata spostata in una altra città per la partenza di un importante progetto da avviare,  presso la sede centrale della società nella quale stava svolgendo al consulenza. Maria non si sorprese tanto, quel progetto era gia stato oggetto di speculazioni fra i corridoi solo che non si sarebbe aspettato di essere coinvolta a ancor di piu di dover cambiare ancora la sua vita. 
Dopo la sorpresa iniziale, Maria cercò di vedere i lati positivi: avrebbe cambiato città  lasciando quella attuale  di cui non apprezzava il clima nordico, inoltre conosceva già alcuni referenti quindi non si sarebbe trovata spaesata. La società per la quale lavorava organizzo il trasferimento preoccupandosi di trovare un appartamento confortevole  in una zona centrale con tutti i confort 2 camere cucina  e bagno e un piccolo balcone che si affacciava   su una delle vie principali della città con di fronte un bellissimo parco. 
Non è male - pensò non appena  mise piede nell' appartamento e la vista del balcone la mise di buon umore.Dopo il week end avrebbe iniziato lavorare nella nuova sede 
Il sabato e la domenica volarono , aveva disfatto le valige, pulito a fondo l'appartamento, fatto la spesa per comprare detersivo e  qualcosa da mettere in frigo inoltre inizio a perlustrare l'ampio parco di fronte e sperimentare i primi percorsi da provare per le sue sessioni di running.
Il primo giorno arrivò. Si vestì con cura:  gonna sotto le ginocchia camicetta bianca  che lasciava intravvedere le sue curve  e una  giacca in tinta corta il giusto per mettere in evidenza i suo fianchi  infine un paio di scarpe col tacco che mettevano in evidenza le sue gambe slanciate. Dopo un breve tragitto in bus arrivò presso la sede di destinazione. Fece un respiro entrò e si presentò alla reception dove erano presenti 2 ragazze sorridenti una delle quali si preoccupò di assegnarle  un tesserino provvisorio e le diede le indicazioni del suo referente.
- Quinto piano, terza stanza a sinistra uscendo dall'ascensore che può prendere dopo i tornelli-
disse la ragazza dell'accoglienza.
La sede centrale era splendida, marmo ovunque, tutto bianco luminoso lucido, l'aria che si respirava era ben diversa da quella rilassata della succursale. Si mise ad aspettare il grande ascensore che arrivò dopo qualche secondo.Entrò. 
Mentre le porte si stavano per chiudersi un braccio blocco le porte era Marco che nello scusarsi incrocio gli occhi di Maria. Un brivido percorse la schiena di entrambi, quella fu la prima volta che si videro. 
La tempesta perfetta si stava avvicinando...

mercoledì 28 ottobre 2015

L'incontro (parte 8°) : Sopravissuti


Dopo qualche giorno Marco e Laura decisero di pranzare insieme approfittando del fatto che Lei era in una zona vicino all'ufficio di Marco per delle commissioni. 
Il posto stabilito era un locale di specialità Siciliane, purtroppo e il locale era stato preso d'assalto dalla restante parte della città, cosi mentre Marco cercava di lottare per prendere le cose al bancone, Laura attendeva al tavolino presa dallo sconforto e dalla rassegnazione che aveva scelto il posto sbagliato per poter parlare con lui. Lui la prese un po più con filosofia in fondo L'importante era stare con lei. Il pranzo fu più che altro una corsa contro il tempo .fra gente che faceva le poste al tavolo per potersene impossessare per il pranzo e camerieri pronti a liberare il tavolo.

Dopo 10 minuti per consumare il pasto decisero di fare una passeggiata. Marco si infilò in un magazzino per vedere una camicia. Entrarono , lui scelse la taglia e si diresse al camerino. Il reparto era deserto. Si tolse la camicia che aveva addosso e con una scusa chiamò Laura e in preda all'astinenza che durava da più di 3 giorni la tirò dentro rubandogli quel bacio che tanto desiderava. Laura lasciò fare, mise le braccia dentro la camicia semiaperta, strinse Marco per la vita poi ritrasse il volto facendo scivolare le sue labbra lungo il collo e il suo petto e gli sussurrò -Domani, vieni domani- Poi appoggio la testa sul suo petto per sentire quale dei due cuori batteva di più.
Il resto dalla giornata sembrò a entrambi interminabile, il desiderio di rivedersi era come se avesse dilatato il tempo, lasciando entrambi in balia dell'attesa. Gli impegni lavorativi aiutarono a far passare la prima parte della giornata poi una crescente agitazione si impossesò di entrambi fra piccole allusioni via sms e messagggi per organizzare l'incontro.
-Sto uscendo, calcola che sono in tram arriverò a casa fra 30 minuti-
-Io in scooter dovrei essere li in 15 minuti-
-Perfetto ci vediamo verso le 17.30-
In realtà Laura si era tenuta larga non voleva certo farsi trovare sfatta e sudata per via dell'affollamento dei mezzi pubblici. Invece arrivò prima si fece la doccia , si mise una crema idratante alla vaniglia, e poi un vestito che mettesse in mostra le sue curve. Un leggero ombretto per mettere in evidenza gli occhi e l'immancabile lucida labbra per ammorbidirle. Si piaceva così semplice e sensuale.
Marco invece quel giorno si limitò a scegliere fra le camice favorite, al suo solito, non dava molto peso a cosa metteva era già un miracolo se riusciva ad abbinare i colori.
Arrivò in leggero anticipo giusto per concedersi l'unico momento di narcisismo specchiandosi nello  specchio retrovisore per controllare  che fosse in ordine  in realtà era solo un modo per cercare di controllare l'agitazione.
si ricordava la sera del bacio quello spiazzale sembrava completamente diverso di giorno illuminato dal sole e completamente pieno di auto del vicino ipermercato.
-Sono arrivato- .
Attesa.
-Numero 42 interno 8 piano 3-
Cuore all'impazzata. Arrivò al citofono.Suonò. Fortunatamente lei non chiese chi era, il nodo in gola non gli avrebbe permesso di rispondere, inoltre si sentiva la salivazione azzerata. Mangiò in fretta una caramella balsamica. Decise di prendere le scale e non l'ascensore per avere più tempo per gestire le proprie emozioni.
Arrivò suonò il campanello e la porta si aprì.
Laura apparve nello splendore della sua semplicità. Si limito a dare un semplice bacio sulla guancia, voleva condurre il gioco.
Marco si ritrovo in un ampia stanza con angola cottura con un balcone grande  poi si vedeva la porta che dava alla stanza da letto e al bagno lungo e stretto con una ampia doccia. Piccolo funzionale e luminoso - pensò- arredato in stile moderno ed essenziale come era Laura.
Marco notò subito la cura con cui si era vestita Laura il suo profumo delicato la dolcezza negli occhi rimasta intatta in tutti quegli anni.
Si tolse la giacca e appoggiò il casco su una delle sedie del piccolo tavolo quadrato posto vicino all'angolo cottura, poi si mise comodo sul divano posto di fronte al Tv sintonizzata su un canale di musica italiana che stava trasmettendo un canzone di Elisa


E ci sarà
dentro te e al di là
dell'orizzonte
una piccola poesia
Ci sarà
e forse esiste già al di là
dell'orizzonte
una poesia anche per te


Laura si mise accanto a Marco, aveva messo la camicia comprata insieme nel magazzino, poi prese il suo braccio se lo avvolse sul collo e lo baciò.
Marco strinse i fianchi di Laura che si distese sul divano  e Marco iniziò a baciare e mordicchiare le labbra mentre Laura delicatamente gli slacciava la camicia per poi passare ala conta e pantaloni. Marco invece gli accarezzava le gambe finchè prese coraggio e si libero dei  slip di lei che a quel punto lo prese per mano e lo porto in camera. Fecero l'amore lei sopra lui che l'ammirava controluce accarezzandogli il seno, lasciando le mani scorrere sulla sua pelle liscia. Poi lui afferrò i suoi fianchi e raggiunsero il piacere insieme stretti in un abbraccio con i corpi sfiniti e sudati, tornando a essere una cosa sola come doveva essere.


Lei si appoggio sul suo petto lui l'abbracciò.
-Dovei sei stato fino adesso? - disse sommessamente  Laura, pensando a quanto tutto quello gli fosse terribilmente mancato.
-Ci sono sempre stato, sapevo che ci saremmo ritrovati- In realtà dentro di se diceva
-Aspettavo che si rimarginavano le ferite  e  di capirmi un po di più-

Poi rimasero cosi in silenzio godendosi quell'abbraccio ritrovato. Entrambi si promisero  che avrebbero difeso quell'amore sopravvissuto al tempo, alle paure e alle ferite.
Quella promessa da li a breve sarebbe stata messa alla prova...

continua...

L'incontro (Anticipazione Parte 8) : Il pranzo



Premessa: mi si sgrida perchè non pubblico il seguito con maggior frequenza, purtroppo non sempre si ha il tempo che si vuole.... un po di pazienza... per scusarmi una piccola anticipazione della capitolo 8. 
PS. Scusate eventuali errori è una bozza


Dopo qualche giorno Marco e Laura decisero di pranzare insieme approfittando del fatto che Lei era in una zona vicino all'ufficio di Marco per delle commissioni. 
Il posto stabilito era un locale di specialità Siciliane, purtroppo e il locale era stato preso d'assalto dalla restante parte della città, cosi mentre Marco cercava di lottare per prendere le cose al bancone, Laura attendeva al tavolino presa dallo sconforto e dalla rassegnazione che aveva scelto il posto sbagliato per poter parlare con lui. Lui la prese un po più con filosofia in fondo L'importante era stare con lei. Il pranzo fu più che altro una corsa contro il tempo .fra gente che faceva le poste al tavolo per potersene impossessare per il pranzo e camerieri pronti a liberare il tavolo.

Dopo 10 minuti per consumare il pasto decisero di fare una passeggiata. Marco si infilò in un magazzino per vedere una camicia. Entrarono , lui scelse la taglia e si diresse al camerino. Il reparto era deserto. Si tolse la camicia che aveva addosso e con una scusa chiamò Laura e in preda all'astinenza che durava da più di 3 giorni la tirò dentro rubandogli quel bacio che tanto desiderava. Laura lasciò fare, mise le braccia dentro la camicia semiaperta, strinse Marco per la vita poi ritrasse il volto facendo scivolare le sue labbra lungo il collo e il suo petto e gli sussurrò -Domani, vieni domani- Poi appoggio la testa sul suo petto per sentire quale dei due cuori batteva di più.

domenica 25 ottobre 2015

L'incontro (parte 7°): La mia storia senza te



Quella sera Marco torno con una manciata di emozioni nel cuore e tutto quello che aveva passato fino a quel momento gli sembrava ormai un impresa passata. Fino a quel momento bivaccava nella sua esistenza, sapendo che nona avrebbe mai vissuto un amore più bello di quello che aveva avuto con Laura, ma ora era tornata nella sua vita , entrambi erano pronti a ricongiungersi dopo anni passati a cercarsi.

Quando si assapora il sogno di una vita qualsiasi altra cosa apparirà sempre un surrogato,  un assaggio di un ricordo che non si può dimenticare.  

Le storie passati di entrambi erano state un po cosi. Momenti lievi che non potevo confrontarsi con l'incomparabile bellezza dei momenti passati. Un tempo che entrambi non pensavano potesse tornare più

Nel viaggio di ritorno verso casa Marco avvicendava nella sua testa i momenti piu belli di quella serata e quelli piu bui vissuti nel periodo della loro separazione, come il giorno del congedo.  Marco lo ricordava sempre. Era una giornata bellissima di fine primavera. L'ultimo giorno in divisa. Lui stava in istanza in un ufficio distaccato. Il giorno prima gli erano state date indicazioni precise per il congedo doveva presentarsi alla sua base di riferimento. Cosi fece. Si presentò nell'ufficio del maggiore. Un serie di adempimenti burocratici e poi la svestizione. Riconsegnò parte del corredo che gli era stato affidato durante il CAR   presso la  S.A.R.V.A.M. di Viterbo, facendo  parte del gruppo scelto dei V.A.M dell' Aeronautica Militare.
Gli rimase l'abito estivo il basco e gli anfibi (solo i più "anziani"  potevano portarli  sotto il vestito) e il foglio del congedo. L'intero gruppo a cui fu consegnato il congedo con una breve cerimonia fu poi  accompagnato fuori dalla base. La quasi totalità dei commilitoni avevano la propria ragazza in attesa , Marco no era rimasto solo. Strinse il foglio del congedo con disgusto, per quei mesi persi della sua vita e ancor di piu per quel momento che doveva essere fra quelli piu memorabili che di memorabile ebbe solo la sensazione di solitudine e tristezza mai provata prima. 

Quella sera scrisse:


La mia storia senza te

senza un posto dove andare o qualcosa da fare 
ho chiesto anche a Dio ma non c'è  risposta 
sono qui senza sapere da dove iniziare
un sorriso di fuori e la tristezza nel cuore nascosta
perso con  una mappa senza segni ne direzioni
solo uno stupido, per aver creduto in quelle emozioni



Ripensando a quell'episodio  questa volta con un sorriso di rivincita verso la vita e il destino Marco  si sdraiò è si addormentò. 

sabato 24 ottobre 2015

L'incontro (parte 6°): La strada dei sogni interrotti

24 ottobre 1998

Quella sera Marco nella solitudine della sua stanza illuminata dalla flebile luce del suo monitor decise di scrivere per la prima e ultima volta alla sua Laura appena partita.

Ciao Laura, non so  riuscirai a leggere questa mail da Londra
ho scritto questa cosa per te spinto dalla domande continue che mi faccio su di noi di come siamo arrivati a questo punto,  di  dove  è finito il nostro sogno ormai interrotto da due vite che stanno andando in direzione opposte. Non  sono triste, non capisco le tue scelte e cerco di esser forte, perché so  che   finché saremo vivi un giorno forse  tornerò ad abbracciarti.

Ciao Marco


La strada dei sogni interrotti 

Graffiti di ricordi, di momenti mai dimenticati
Giurando che il tempo non ci avrebbe mai cambiati
mi fidavo del mio istinto e del mio cuore
invece non so più cosa siamo diventati
cosa rimane di quel raggio di sole
che vedevo nei tuoi quando mi chiamavi Amore
quando noi nudi ti accarezzavo il cuore
e il nostro respiro era la sola che faceva rumore
mentre ti abbracciavo per fermare il tuo tremore 
La strade dei sogni ora si è interrotta
Lasciandoci lontani, ma con i cuori vicini ma comunque vivi 





Quella stessa sera Laura lesse pianse e  non rispose. Seppure era ancora decisa di fare quella nuova esperienza lontano da Marco dentro di se si mese in moto un meccanismo che in poco tempo la portò a convincersi che non avrebbe mai amato nessuno come Marco e che il giorno del suo rientro come prima cosa sarebbe corsa da lui.

mercoledì 21 ottobre 2015

Nella vita non ci sono sbagli..

Nella vita non ci sono sbagli , solo scelte.


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lunedì 19 ottobre 2015

L'incontro (parte 5°):La sera del ritorno della magia

Marco e Laura dopo l'abbraccio del bar si misero d'accordo per vedersi il venerdì della stessa settimana, entrambi rimandarono gli impegni già presi. Il desiderio di riscoprirsi era più forte.
Marco quella sera arrivò leggermente in anticipo come suo solito, odiava arrivare in ritardo tanto che preferiva aspettare piuttosto che  sentirsi in colpa.
 Era una fredda serata  d'inverno illuminata da  un cielo stellato e un quarto di luna
lui aspettava sotto casa, osservando il respiro che si condensava in nuvole di vapore davanti a sè , gli piaceva sentire la fresca brezza invernale sul viso lo faceva sentire vitale e un po a placare il nervosismo . Non sapeva da dove sarebbe sbucata , il piazzale era poco illuminato, i vetri della macchinate appannate. Ogni tanto una macchina entrava per cercare posto altre uscivano, in fondo era un venerdi sera giornata perfetta per uscire. Guardava le stelle inspirando  pieni polmoni l'aria fresca, pensava a come si sentisse, non provava  una sensazione in particolare piuttosto un insieme di ansia eccitazione, nervosismo, curiosità ed euforia, finchè non vide una sagoma uscire dalla penombra della via di fronte. 
- Forse è lei- Pensò, gli sembrava di riconoscere la sagoma . Quando passo sotto il lampione alla fine della via la riconobbe gli fece cenno e lei gli andò incontro sorridendo.
Lui si avvicino si protese verso di lei per dargli un bacio sulla guancia coordinando il respiro per sentire il profumo che aveva. La bacio il più possibile vicino fra l'orecchio e il collo, chiuse gli occhi e inspirò, era esattamente lo stesso profumo dolce che ricordava.
Lei era in jeans con sopra un leggero piumino trapuntato; come trucco solo  un leggero  lucida labbra che l'aiutò a scorgere il suo sorriso nella penombra. Un rapido saluto e si diressero verso un locale  vicino per cenare. Poche parole per rompere il ghiaccio e coprire la breve distanza fino al locale in cui avevano prenotato.
Si accomodarono al tavolo. Lei si tolse  il piumino aveva una leggera maglia in cotone era perfetta nella sua semplicità. la cena volò fra sorrisi e sguardi. Lui cercava di scrutare capire cosa passasse nella mente di lei. Ma Laura era enigmatica non si faceva penetrare da quello sguardo.  I discorsi , i gesti, gli sguardi sembravano contraddirsi di continuo spiazzando Marco di continuo che alla fine si arrese di fronte alla conclusione che non cera nulla da fare per quanto si sforzasse lei era brava a nascondersi, nonostante la sua allegria e la sua propensione a parlare:era evidente che era un modo per proteggersi da un passato di ferite.
La cena  volò finché giunse il momento del conto. Entrambi però avevano troppa voglia di stare l'uno con l'altra per prolungare quella serata lei propose di prendere il caffè e un dolce in posto li vicino   divisero un pezzo di crostata condividendo lo stesso cucchiaino come una volta.Un rapido sommario delle proprie vite e dovettero  andare poiché la pasticceria era in chiusura. si avvicinarono  verso casa .
-Dove è la tua macchina?-
-E' quella grigia  li-
-Mettiamoci dentro fa freddo-
Marco fece accomodare Laura, i vetri erano appannati e le luci esterne regalano uno strano effetto di aloni colorati ,   l'atmosfera era più intima il nervosismo di lui crebbe voleva baciarla ma aveva paura di rovinare quell' incontro facendo qualcosa di sbagliato. qualche battuta due risa poi Marco vide quegli occhi chiari scintillanti piombargli addosso. Lei gli afferro il collo e lo tirò a se. Ognuno assaporò l'altro, ognuno ritrovò qualcosa di familiare che al contrario di quanto pensavano non era stato dimenticato. Marco l'abbracciò inspirò profondamente per stordirsi del suo profumo e la lasciò andare. Laura sorrise aprì la portiera e si lasciò inghiottire dalla foschia. Entrambi di quella sera portarono con se  le stesse emozioni del primo bacio dato anni prima, nulla era cambiato , c'era di nuovo magia .
Entrambi si trovarono a credere di nuovo in quell'amore.

domenica 18 ottobre 2015

Il sogno in prigione

un viaggio verso un orizzonte sconosciuto
lontano da un destino accanito
che combatter non ho potuto
lasciando ferite e l'animo sfinito
trascino passi lungo la vita
cercando il mio posto 
con mani vuote e nulla tra le dita 
solo un sogno riposto
che non trova via d'uscita

L'incontro (parte 4°):Il momento giusto

Laura arrivò alle 22:30 , Marco quasi non l'aspettava più anzi  non voleva affrontare quell' incontro aveva paura di cosa avrebbe detto come si sarebbe sentito. Troppo dolore, troppa rabbia, troppa delusione da affrontare senza aver avuto il tempo di fare chiarezza dentro se stesso.  La sua nuova relazione non era intensa come quella con Laura ma le aveva ridato serenità e fiducia nell'amore. 
Squillò il telefono.
-Pronto-
-Sono arrivata- disse lei quasi agitata
-E' tardi..stavo andando a letto...-
-Ti devo parlare,  ti aspetto giù o scendi o salgo io!-
La conosceva, era determinata, si rassegnò  si cambio e scese.
Lui non capiva se sentiva più  agitazione, eccitazione, rabbia o delusione.
Lei aveva parcheggiato in doppia fila sotto il portone di lui. Lui la vide e si senti d'un tratto salire una vampata dal basso verso l'altro  e subito dopo si accorse di essere duro e freddo esattamente il contrario di lei che appena salì sul lato passeggero gli si  avvinghiò  al collo cercando di portarlo a se. Lui rimase rigido,lei lo lasciò sentiva  la la sua resistenza e in fondo un po se lo aspettava.
Il silenzio e l'imbarazzo fu rotto da un freddo - Allora, che mi devi dire di cosi importante? -
Lei non si scompose più di tanto si aspettava un accoglienza fredda anche se sperava il contrario," in fondo più uno storia è importante più la reazione in situazioni simili è dura  per protezione" ,  pensò 
- Dimmi cosa vuoi - 
Lei raccontò grossomodo  quello che aveva fatto quell'anno. Nulla di che, qualche lavoretto per cercare di imparare l'inglese, qualche amicizia con ragazzi anch'essi li per studiare le lingue, nulla più; poi tagliò cort:o
-In quest'anno ho capito che tu sei il mio vero amore, non ho avuto nessuno dopo di te... -
Lui si concentrava sulla musica non voleva sentire quelle parole era come incidere su una cicatrice appena rimarginata. Rimase impassibile. Mille pensieri gli passarono alla mente i bei ricordi, ma proprio quelli pesavano come un macigno non appena ricordò  il periodo di sofferenza da cui era appena uscito.
-Io ora ho un altra vita , un altro amore... -
Lei si sentì morire mentre  le guance si rigarono con le lacrime che scivolavano per poi staccarsi dal mento e  atterrare sui jeans. La disperazione le fece compiere un ultimo tentativo estremo.. lo afferrò al collo prendendolo alla sprovvista lo tiro a se e cercò di baciarlo. Marco  non ebbe il tempo di opporsi ma non ricambio il bacio, le labbra rimasero serrate.
-Forse col tempo...-  singhiozzo lei - mi sento morire -  e cerco la mano di lui
Marco la lasciò fare , in fondo aveva conosciuto quella sofferenza ,   sapeva esattamente come si stesse sentendo Laura non provava sentimenti di vendetta anzi quasi si odiava.
Le strinse la mano e le disse solo: 
-Ora dopo tanto tempo sono sereno, il problema non è cio che provo per te. Il problema è che ho paura di soffrire ancora,  la fiducia che sentivo prima ora non c'è spazzata via . -
Lei continuava a piangere lo strinse a se  e lui che non si oppose mentre sentiva le sue lacrima sul collo. Riconobbe l'odore, che non sentiva da tempo, e quel caldo abbraccio. Si abbandonò un attimo per capire cosa provasse ancora per lei, ma la paura di soffrire di nuovo ritorno a impadronirsi ancora di lui.
Si distaccò e disse solo 
"Sì, forse un giorno..."
Quella fu la prima volta  di una serie di inseguimenti  negarono i propri sentimenti. La paura di ricominciare aveva sempre vinto. Le loro anime si erano rassegnate a rimanere in letargo, avevano rinunciato ad amare per per accontentarsi , erano quasi dei parassiti  che si nutrivano di quel poco d' amore che potevano succhiare da storie sbagliate che nulla avevano a che fare con la magia a cui avevano rinunciato. La consapevolezza di essersi negati la felicità divenne quasi a poco a poco quasi disprezzo l'uno per l'altra per aver lasciato che accadesse.
L'ultima volta che si incontrarono   Marco si limito a evitare di toccare quell'argomento lei che si sentiva ancora la ferita bruciare gli  disse  solo 
-Speravo che con te sarebbe stato diverso-  
Per lui, quella semplice frase, pesò come una pietra tombale e fece spegnere dentro di se la speranza. Era un dichiarazione di pentimento.  Laura stava rinnegando il sogno che avevano vissuto facendolo sentire come una persona per cui  lei non aveva più spazio nella sua vita ma  il fatto di sentirsi  paragonato agli uomini con cui lei ebbe le storie sbagliate  lo ferì ancora di più profondamente: lui non aveva mai rinnegato quell'amore ma quel giorno chiuse quei ricordi in un angolo sperduto e inaccessibile a nessuno. 
Sebbene dopo quel giorno per entrambi sembrava essere stata posta la parola fine a quel capitolo   della loro vita insieme e le loro strade sembravano su direzioni divergenti la vita decise diversamente,  qualche anno dopo, con  quell'incontro nel caffè del centro. 
Ciò che si crede morto in realtà non muore mai;  ciò che si vuole dimenticare riaffiora quando meno uno se lo aspetta. La vita riserva incontri in cui spesso non si  è pronti ma in quell'occasione  la vita rimise nelle loro mani il loro destino. Era il momento giusto: entrambi erano maturati, entrambi erano pronti a rinnamorarsi ma sopratutto entrambi avevano imparato a dare il giusto valore a quella loro storia a cui con nostalgia ripensavano

continua...



giovedì 15 ottobre 2015

L'incontro (parte 3°):Andata e Ritorno

Dopo il primo bacio la storia proseguì come in una favola, il primo bacio, la scoperta del sesso, la prima cena fuori, la prima vacanza. Vissero insieme ogni tipo di esperienza senza potersi rendere conto che quelle emozioni sarebbero state irripetibili, che nessun altro gli avrebbe potuto far rivivere quei brividi lungo la schiena perchè quella magia si  concretizzava solo quando stavano insieme. 
Lui trascurò tutto per lei amicizie e università mentre  lei  era più razionale nonostante fosse  rapita dalla bellezza di quella storia d'amore. Come in tutte le storie si abbatte su di loro una tempesta: finito la scuola superiore Laura inizio a lavorare,  mentre Marco invece continuava gli studi. L'indipendenza economica rese tesi i rapporti fra i due: i primi aperitivi con i colleghi, nuove amicizie,  qualche week end fuori mentre Marco fra esami e università si sentiva tradito e  quasi tagliato fuori. La situazione precipitò quando  Laura decise di voler fare un esperienza di lavoro all' estero per un anno. 
Marco alla notizia  si sentì gelare il sangue  consapevole che quello sarebbe stato il momento dell'addio. I  ricordi di quel momento si  annebbiarono  per il  dolore e la disperazione di aver perso forse la persona più importante della sua vita.   Passarono mesi finchè Marco il giorno dopo la sera della vigilia di  ferragosto, passata come tutti i ragazzi della sua età in spiaggia bere, si risveglio in mezzo la spiaggia, solo, lontano da tutti con un forte mal di testa e la consapevolezza di aver toccato il fondo. Era l'alba, la brezza del mare gli entrava nelle ossa, prese un asciugamano abbandonato sulla spiaggia da qualcuno se lo mise sulle spalle e si diresse verso casa. Durante il tragitto si promise che quella sarebbe stata l'ultima sera passata a rimpiangere un amore corrotto dalla crudeltà della vita.  Dopo 6 mesi era di nuovo in pista aveva conosciuto una ragazza dolce che gli fece vivere una parvenza  di spensieratezza finchè un sera arrivò un sms sul cellulare di Marco era un sms multiplo di cui arrivo solo la seconda parte 
<Numero sconosciuto>+442-------< 2/2 ..ma in questo periodo ho capito molte cose ti chiamo appena torno>
Marco, non prestò attenzione al prefisso internazionale inglese  e pensò semplicemente ad un errore. s accorse della cosa solo una sera mentre cercava di fare spazio nella memoria dei messaggi. Il suo cuore e la sua mente negavano l'evidenza  ma un giorno arrivo una chiamata da un numero  non in rubrica.
-Pronto-
-Sono Laura sto venendo da te..-
Era già passato un anno

continua...



mercoledì 14 ottobre 2015

L'incontro (parte 2°): Un nuovo inizio

Lei sorrideva, stava sorseggiando il cappuccino tenendolo con le mani per riscaldarle dal freddo invernale  mentre si godeva quella piacevole  sensazione di calore. L'amica le stava ancora raccontando della serata prima, dell'approccio maldestro di un ragazzo che le piaceva. Lei ascoltava divertita pensando che forse era giunto anche per lei  il momento  di provare a  lasciar entrare qualcuno nel cuore dopo tanto tempo. 
Mentre pensava questo, si mise distrattamente a cercare  fra le gente dietro di se un spicchio di vetrata,  voleva  vedere se nel frattempo si era messo a piovere come le nuvole grigie lasciavano presagire. Appena guadagnò la visuale dietro le spalle di una persona , incrocio lo sguardo di una persona che la fissava. Un brivido le percorse la schiena e in una frazione di secondo, giusto il tempo di spostare lo sguardo quasi per timidezza,  la mente ricollegò di chi erano quegli occhi nocciola che la fissavano.

Primavera  1992
L' estate era alle porte, Marco decise di portare  Laura,  in quella calda giornata di Maggio  al lago,  aveva pianificato tutto. Voleva sorprendere Laura, dopo  giorni passati a riflettere su quell' amicizia che ormai stava diventando qualcosa di più profondo. Non cela faceva più, aveva bisogno di chiarire quello che provava e lo voleva fare in un posto speciale. 
La conversazione durante il tragitto in macchina , una  piccola Y10  regalata dal padre a Marco come prima macchina, non era delle più brillanti, la radio trasmetteva ininterrottamente "Mare Mare" di Carboni che avrebbe trionfato al Festivalbar qualche mese dopo.
Lui in realtà  cercava di fare 3 cose: guidare, cercare di essere divertente e come cosa più importante ripassare un discorso abbozzato durante il tragitto per farsi avanti, immaginandosi la scena  e sperando in un lieto fine degno di una  grande storia d'amore.
 Fecero l'ultima curva. Dietro una schiera di alberi si apriva sulla destra uno slargo 
 -Fortunatamente siamo soli-  penso lui, cercando di  inspirare per farsi forza.
 Scesero e lei rimase incantata dal paesaggio : quel lago incastonato nella montagna immerso nel verde, dal profumo dei pini disperso dalla leggera brezza  primaverile. Si distese sul muretto poggiando le mani e piegando la testa all' indietro per sentire il sole sul volto.
Lui rimase cosi a fissarla un pò e quando lei si rialzò in piedi, per vedere meglio i dettagli del paesaggio,  prese coraggio. Si avvicino dietro le spalle di Laura, tanto vicino da sentire distintamente il profumo dei capelli. Le prese la mano. Lei si girò sorpresa da quel gesto, incrociò quegli occhi nocciola che le scrutavano l'anima e capì . 
Chiuse gli occhi e le labbra si sfiorarono. 

Un rumore  la risveglio da quel ricordo, si ritrovò ancora a fissare quegli occhi  inconfondibili mentre  Marco alzò la mano in segno di saluto 
- E lui!- pensò. 
Interruppe l'amica , fini l'ultimo sorso di cappuccino per rompere il nodo alla gola e e si diresse verso l'uscita del bar. Ipnotizzata senza staccare gli occhi da quelli di lui quasi per paura di scoprire di star sognando arrivò di fronte a lui e in un impeto di gioia si abbandonò fra le sue braccia  riprovando tutte in una volta  quelle sensazioni che non provava da tempo. 
 -Dimmi che sui tu!- Urlava dentro di se, Marco come se l'avesse sentita, in quel momento la strinse più forte. Era un nuovo inizio

continua...

martedì 13 ottobre 2015

L'incontro (parte 1°): L'incontro inaspettato

Era li esattamente come la ricordava, mentre il cuore aveva preso ad accelerare e la  gola a seccarsi, la sua mente era andata letteralmente in blackout. Si rifiutava di rispondere, stava scavando nei ricordi sforzandosi di ripercorrere quei lineamenti che l'avevano rapito anni prima.
 Il colore degli occhi dei capelli erano un panorama con  il profumo di quella pelle che non aveva  mai dimenticato. 
Si nascose, mentre lei stava li a parlare con un amica, d'improvviso sorrise facendolo ripiombare ad una fredda e piovosa sera d'inverno quando erano  nudi sotto la trapunta, ogni corpo riscaldava l'altro, dopo che poco prima avevano scambiato l'anima.
Lei ancora non dormiva mentre  lui vedeva distrattamente le scie di luce disegnate dalle gocce che scivolavano sul vetro della finestra. Quella luce fioca gli permise di vedere distintamente nella stanza buia, il viso di lei, mentre gli cingeva il braccio e appoggiava la  testa sulla sulla sua spalla  mentre a occhi chiusi gli marchiava a fuoco  il cuore con un sorriso dolce che lui non dimenticò mai e che ritrovò quel giorno.Un giorno che doveva essere grigio come tutti  quelli seguiti al loro addio  ma che d'un tratto si era colorato di quell'amore mai dimenticato.

Continua..



domenica 11 ottobre 2015

L'amore è una lotta

ci si ama,ci si lascia
 ci si scapiglia,e ci si ripiglia
ci si combatte e ci si riprende 
ci si sfiora o ci si ferisce
ci fa soffrire o ci rende  felici
le cose belle non sono mai facili
e bisogna sempre lottare per conquistarle
ma in questa lotta si è  in due
fino a quando uno dei due non getta la spugna

sabato 10 ottobre 2015

L' essenziale


non ha bisogno di parole
 ma del tuo calore come al sole
quando stai senza respiro 
e  ci ripensi con un sospiro 
stiamo insieme e poi tremi 
mi fissi e ridiamo come scemi 
 abbassi gli occhi e mi prendi il braccio 
 e di nuovo immersi nel profumo di un abbraccio

mercoledì 7 ottobre 2015

Favola


lascia che gli occhi cerchino una stella 
per illuminare il sogno di questa sera 
in cui tutto prende vita in questa cella 
un desiderio che si avvera
 un abbraccio caldo e parole sussurrate 
un paesaggio mozzafiato e mele fatate 
animali in festa nani danzanti 
la foresta è in festa 
ci sono grida risa e canti 
il cuore in tumulto non si arresta 
c'e gioia c'e amore, è svanita la tristezza
 in questa notte che rimarrà impressa 
perché ciò che mancava era solo la carezza
 data da un principe alla sua principessa

domenica 4 ottobre 2015

Persi

dici che leggi nel cuore ma leggi nella mente?
 il cuore nega ciò che la mente sente
forse era poco oppure niente
puoi chiudere gli occhi e nasconder la verità
ma l'amore non è un incidente
vivi volgendo le spalle alla realtà
sai ciò che si perde ma non che si troverà
allora meglio fingere, il silenzio conforta
ignorando ciò che la vita non sopporta
assassini di ciò che ci faceva sorridere
persi nel nulla cessando di esistere

venerdì 2 ottobre 2015

l'abbraccio

un altro volto , un altro nome
il desiderio di una nuova emozione
cercato in un abbraccio 
chiudendo gli occhi 
per cercare di lasciarsi andare
 ...e respirare
ma  ciò che hai amato
non si può cancellare
l'emorragia d'amore non si arresta
puoi tagliere l'albero ma  la radice resta
a nutrirsi dei tuoi pensieri
di quello che sogni ,di quello che eri
quando i giorni passavano leggeri
e ciò che stringevi non era forzato
perché dentro a quell'abbraccio cosi profondo 
c'era tutto ciò che desideravi
tutto il tuo mondo


Sogno e Realtà


vivi pensando a ciò che non hai vissuto
sognando ciò non puoi avere
perché non lo hai mai voluto
momenti rubati ai pensieri 
con il fumo negli occhi 
di chi non vuol vedere 
che la vita si nutre di sogni 
che non vogliono scadere
mentre tu ti vergogni:
di un sentimento avvilito
dalla prigionia
di un sogno prestabilito
di finta magia
che vuol essere vivo
nell'imperfezione della verità
perché ad un interrogativo
può risponder solo la realtà

..E poi svanire

come l'onda del mare sulla spiaggia
il fumo di sigaretta
o l'orma sulla sabbia
la luce della luna 
le nuvole del temporale
la nebbia che sale
il sole al tramonto
un battito di cuore dietro altri mille
il fuoco che arde e le scintille
l'eco che nella valle si disperde
una persona tra la folla
un odore
la bolla di sapone 
si lascia un vuoto
ma resta l'amore

Forse era un miraggio
o un amore perverso
ma tornerà maggio, 
con le sue sere sudate 
e le giornate dimenticate 
dietro un bicchiere appannato dal ghiaccio
un ricordo in un tatuaggio impresso sul braccio
nuove emozioni scongelate dal calore del sole 
mentre la mente va dove vuole
spinta dal vento sulla pelle bagnata 
che nasconde i brividi di una storia appena nata
da un bacio rubato 
sotto le luci di un cielo stellato
è la stagione dell'amore
che ricomincia col batticuore
di nuova vita appena rinata
da una terra arida bagnata
dalle lacrime di chi la sera
guarda il cielo e si dispera
solo lacrime di un sognatore 
che non sa che l' amore 
non è mai un errore


Che ne sarà?


del giorno senza sole
del mare senza il vento che spinge le onde
dell'amore che tra la solitudine si confonde
nelle notti insonni e giorni che passano come le parole
Divisi da muri nella speranza di proteggersi
Il tempo passa e noi qui a incrociarci nei pensieri 
pensando a cosa ne è rimasto di quanto vissuto fino a ieri
mentre il cuore batte a vuoto e le labbra continuano a mordersi
ognuno coi suoi ricordi, niente passerà
passano le ore che prima contavamo
nell'attesa del momento in cui ci abbracciavamo
attraverso un messaggio o per davvero , niente si scorderà
Il cuore batte a vuoto il ritmo della sua solitudine
quando niente più ti basta
e vorresti solo confonderti fra la massa
passare inosservato fra la moltitudine
Momenti indimenticabili di vite perse
separate da muri e parole non dette
giorni grigi di esistenze maledette
dalla rabbia che tutto sommerse
non dimenticare di ricordare
i momenti spensierati il profumo del mare
i muri bloccano la vista ma la mente puo volare
oltre quel muro che un giorno potrebbe crollare


Cielo grigio e odore di terra bagnata 
prove di un ultimo giorno di un' estate passata 
spiaggia deserta e mare in tempesta
non rimane più nulla del periodo di festa 
niente falò ne chitarre e canti stonati 
ne notti di luna piena e baci rubati
niente corpi bagnati fra le onde
L'estate ormai è un ricordo che si confonde 
ma il sole risorgerà fra le nuvole che lo avevano esiliato 
illuminando ciò che d'inverno abbiamo sognato

Il ricordo


é un momento che non finisce
che vive in una nuova pagina di un libro 
che si rilegge e non sbiadisce

L'uomo dei sogni

si sveglia di notte quando per ogni sogno accende una stella
La luna è lo schermo su cui lo proietta 
Ogni onda del mare è smossa da una emozione 
Ogni alito di vento da un sospiro 
La speranza è la sua fede, l'amore il suo cibo 
Le cicatrici sul cuore i suoi ricordi, il silenzio è la sua preghiera 
Nasconde la sua tristezza ma regala sempre un sorriso 
L'uomo dei sogni non sogna ma vive davvero