domenica 18 ottobre 2015

L'incontro (parte 4°):Il momento giusto

Laura arrivò alle 22:30 , Marco quasi non l'aspettava più anzi  non voleva affrontare quell' incontro aveva paura di cosa avrebbe detto come si sarebbe sentito. Troppo dolore, troppa rabbia, troppa delusione da affrontare senza aver avuto il tempo di fare chiarezza dentro se stesso.  La sua nuova relazione non era intensa come quella con Laura ma le aveva ridato serenità e fiducia nell'amore. 
Squillò il telefono.
-Pronto-
-Sono arrivata- disse lei quasi agitata
-E' tardi..stavo andando a letto...-
-Ti devo parlare,  ti aspetto giù o scendi o salgo io!-
La conosceva, era determinata, si rassegnò  si cambio e scese.
Lui non capiva se sentiva più  agitazione, eccitazione, rabbia o delusione.
Lei aveva parcheggiato in doppia fila sotto il portone di lui. Lui la vide e si senti d'un tratto salire una vampata dal basso verso l'altro  e subito dopo si accorse di essere duro e freddo esattamente il contrario di lei che appena salì sul lato passeggero gli si  avvinghiò  al collo cercando di portarlo a se. Lui rimase rigido,lei lo lasciò sentiva  la la sua resistenza e in fondo un po se lo aspettava.
Il silenzio e l'imbarazzo fu rotto da un freddo - Allora, che mi devi dire di cosi importante? -
Lei non si scompose più di tanto si aspettava un accoglienza fredda anche se sperava il contrario," in fondo più uno storia è importante più la reazione in situazioni simili è dura  per protezione" ,  pensò 
- Dimmi cosa vuoi - 
Lei raccontò grossomodo  quello che aveva fatto quell'anno. Nulla di che, qualche lavoretto per cercare di imparare l'inglese, qualche amicizia con ragazzi anch'essi li per studiare le lingue, nulla più; poi tagliò cort:o
-In quest'anno ho capito che tu sei il mio vero amore, non ho avuto nessuno dopo di te... -
Lui si concentrava sulla musica non voleva sentire quelle parole era come incidere su una cicatrice appena rimarginata. Rimase impassibile. Mille pensieri gli passarono alla mente i bei ricordi, ma proprio quelli pesavano come un macigno non appena ricordò  il periodo di sofferenza da cui era appena uscito.
-Io ora ho un altra vita , un altro amore... -
Lei si sentì morire mentre  le guance si rigarono con le lacrime che scivolavano per poi staccarsi dal mento e  atterrare sui jeans. La disperazione le fece compiere un ultimo tentativo estremo.. lo afferrò al collo prendendolo alla sprovvista lo tiro a se e cercò di baciarlo. Marco  non ebbe il tempo di opporsi ma non ricambio il bacio, le labbra rimasero serrate.
-Forse col tempo...-  singhiozzo lei - mi sento morire -  e cerco la mano di lui
Marco la lasciò fare , in fondo aveva conosciuto quella sofferenza ,   sapeva esattamente come si stesse sentendo Laura non provava sentimenti di vendetta anzi quasi si odiava.
Le strinse la mano e le disse solo: 
-Ora dopo tanto tempo sono sereno, il problema non è cio che provo per te. Il problema è che ho paura di soffrire ancora,  la fiducia che sentivo prima ora non c'è spazzata via . -
Lei continuava a piangere lo strinse a se  e lui che non si oppose mentre sentiva le sue lacrima sul collo. Riconobbe l'odore, che non sentiva da tempo, e quel caldo abbraccio. Si abbandonò un attimo per capire cosa provasse ancora per lei, ma la paura di soffrire di nuovo ritorno a impadronirsi ancora di lui.
Si distaccò e disse solo 
"Sì, forse un giorno..."
Quella fu la prima volta  di una serie di inseguimenti  negarono i propri sentimenti. La paura di ricominciare aveva sempre vinto. Le loro anime si erano rassegnate a rimanere in letargo, avevano rinunciato ad amare per per accontentarsi , erano quasi dei parassiti  che si nutrivano di quel poco d' amore che potevano succhiare da storie sbagliate che nulla avevano a che fare con la magia a cui avevano rinunciato. La consapevolezza di essersi negati la felicità divenne quasi a poco a poco quasi disprezzo l'uno per l'altra per aver lasciato che accadesse.
L'ultima volta che si incontrarono   Marco si limito a evitare di toccare quell'argomento lei che si sentiva ancora la ferita bruciare gli  disse  solo 
-Speravo che con te sarebbe stato diverso-  
Per lui, quella semplice frase, pesò come una pietra tombale e fece spegnere dentro di se la speranza. Era un dichiarazione di pentimento.  Laura stava rinnegando il sogno che avevano vissuto facendolo sentire come una persona per cui  lei non aveva più spazio nella sua vita ma  il fatto di sentirsi  paragonato agli uomini con cui lei ebbe le storie sbagliate  lo ferì ancora di più profondamente: lui non aveva mai rinnegato quell'amore ma quel giorno chiuse quei ricordi in un angolo sperduto e inaccessibile a nessuno. 
Sebbene dopo quel giorno per entrambi sembrava essere stata posta la parola fine a quel capitolo   della loro vita insieme e le loro strade sembravano su direzioni divergenti la vita decise diversamente,  qualche anno dopo, con  quell'incontro nel caffè del centro. 
Ciò che si crede morto in realtà non muore mai;  ciò che si vuole dimenticare riaffiora quando meno uno se lo aspetta. La vita riserva incontri in cui spesso non si  è pronti ma in quell'occasione  la vita rimise nelle loro mani il loro destino. Era il momento giusto: entrambi erano maturati, entrambi erano pronti a rinnamorarsi ma sopratutto entrambi avevano imparato a dare il giusto valore a quella loro storia a cui con nostalgia ripensavano

continua...



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